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au premier mot que vous m'en ferez savoir, j'apporte ma “ tête à vos pieds."

"M. le général, puis-je vous croire?"

"Hélas, sire, à qui donc croirez-vous si ce n'est pas à celui " à qui l'honneur et la vérité sont plus chers que la vie? "Ah, sire! permettez à l'homme qui vous admire et vous respecte le plus, permettez-lui de vous dire la vérité toute “ entière! Oui, sire, personne à mes yeux n'a honoré l'hu"manité par de plus rares et de plus brillantes qualités que

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votre majesté! Personne n'a porté à un aussi haut degré "tout ce qui caractérise et constitue le génie, l'héroisme, "et la vertu ! Mais par quelle fatalité faut-il que néan"moins vous ayez à payer le tribut de la nature? Je ne "vous déplairai pas pour vous l'avoir dit, je l'espère. Vous “le pardonnerez à ma franchise et à la circonstance où je me trouve! Oui, sire, vous avez un défaut bien redoutable pour le genre humain! Vous êtes trop méfiant!"

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"Je vais vous prouver, monsieur le général, que vous "vous trompez,” lui répondit le roi en souriant; "car je me "fie à vous. Que puis-je de plus, que de me fier au mini"stre d'Autriche ?"

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"C'est à Nugent, sire, que vous vous fiez, et vous n'y risquez rien."

"Allons, qu'il n'en soit plus question; nous resterons en paix."

Le général Nugent n'étoit pas rentré à Berlin, que déjà tout l'argent délivré pour les préparatifs étoit replacé dans le trésor ce fut la probité d'un seul homme qui sauva pour cette fois l'Europe! Aussi ce même homme, toujours si considéré et si estimé jusques-là, le fut-il encore plus dans la suite: on peut dire qu'il étoit vraiment chéri et respecté.

PAGE 399.

In the original correspondence between certain great statesmen, published in the Memoirs of Sir Robert Walpole, there are many curious examples, especially one most secret letter, vol. iii, p.397, of the finesse, equivocation, delays, and verbiage of diplomatists. These it would be well for a young diplomatist to study, that he may learn what to avoid, and what to despise.

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Of the use of certain cant words to negociators, Horace Walpole, in one of his letters to Sir Robert Walpole, gives an excellent example:" His eminence the cardinal has made use of this word équilibre to discover the views and inten"tions of the Queen of Spain by it. * * * * * But the ingenious Monsieur Chauvelin is fond of this word équilibre, "without any vast views of conquests for France, or settling a new partition or balance of power for Europe: but as being subject to so many different senses and interpretations, " and being made a previous condition to all action, it may "serve, if he pleases, to prevent any action at all."

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Chapter on Statesmen or Lawyers; the advantage of literature to the declining years of great men.-We are told by Sir Robert Walpole's biographer, that in the decline of his life, and after he had been obliged to retire from his high station in ministry, he regretted, that he had forgotten his classical attainments, and that he had little taste for literature. He once expressed his regret to Fox, who was reading in the library at Houghton: "I wish," he said, "I could take as much delight in reading as you do; it would be the means of alleviating many tedious hours in my present re"tirement; but, to my misfortune, I derive no pleasure from "such pursuits."

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We know that Mr. Fox's delight in reading not only alleviated the tedious hours of retirement, but assuaged the sense of pain and illness even to the latest hours of his life.

PAGE 419.

Macchiavelli: cap. 22.-De Segretarj de' Principi.

E perche sono di trè generazioni cervelli; l'uno intende per se, l'altro intende quand do altri gli è mostro, il terzo non intende ne per se stesso ne per dimostrazione d'altri; quel primo e eccelentissimo, il secondo eccellente, il terzo inutile. * *

** Quando tu vedi il ministro pensare più a se che a te, e che in tutte le arioni vi récerca l'utile suo, questo tale così fatto, mai non fia buon ministro, ne mai te ne potrai fidare; perchè quello che ha lo stato di

uno in mano non debbe mai pensare a se, ma al principe, e non gli ricordare mai cosa, che non appartenga a lui. E dall' altra parte il principe per mantenerlo buono debbe pensare al ministro, onorando lo, facendolo ricco, obbligandoselo, partecipandogli gli onori, e carichi, accioè li assai onori, le assai ricchezze concessegli, siano causa che egli non desideri altri onori, e ricchezze, e gli assai carichi gli faccino temere le mutazioni, conoscendo non potere reggersi senza lui. Quando adunque i principi e li ministri sono così fatti, possono confidare l'uno dell' altro; quando altrimenti, il fine sarà sempre dannoso o per l'uno o per l'altro.

PAGE 421.

Macchiavelli: cap. 18.—In che modo i principi debbano osservare la fede.

Quante promesse siano state fatte irrite e vane per la infedeltà de' principi; ed a quello che ha saputo meglio usare la volpe, è meglio successo. Ma é necessario questa natura saperla bene colorire, ed essere gran simulatore e dissimulatore; e sono tanto semplici gli uomini, e tanto ubbidiscono alle necessità presenti che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare.

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* * * * * * * Ad un principe adunque non é necessario avere tutte le soprascritte qualità, ma è ben necessario parere d'averle. Anzi ardirò di dire questo, che avendole ed osservandale sempre, sono dannose, e parendo d'averle sono utili; come parere pietoso, fedele, umano, religioso, intiero, ed

essere; ma stare ni modo edificato con l'animo, che bisognando tu possa e sappi mutare il contrario. Ed hassi da intendere questo, che un principe, e massione un principe nuovo, non può osservare tutte quelle cose per le quali, gli uomini sono tenuti buoni, essendo spesso necessitato per mantenere lo stato operare contro alla umanità, contro alla carità, contro alla religione. * * * * * * * * * * * * * * * * * Alcuno principe di queste tempi il quale non è bene nominare, non predica mai altro che pace e fede, e l'una e l'altra quand e' l'avesse osservata, gli avrebbe più volte totto lo stato e la riputazione.

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PAGE 426.

A Prince should early learn to express himself well in conversation. There are many excellent lessons on this subject in the works, of Madame de Genlis, especially in the letters on the education of a prince, in her Adéle et Théodore, where the tutor reproves the prince for speaking ill, or for being bashfully silent. Lessons from real life have a still greater effect upon the mind than can be produced by any fictitious narratives, however well constructed. A judicious preceptor will therefore take occasion to point out, in biography or history, examples of the advantages which a prince derives from being able to express himself with ease, precision, and dignity.

Lord Harvey, when ambassador, said of the Duke of Modena: "Thanks be to God the duke is at last departed;

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