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generale educazione, per quanto la vostra fama v'è a cuore, non vi lasciate cadere dalla mente, che l' ingegno e il buon volere dei giovani è cosa sacra, siccome quella in cui l'eterna Provvidenza chiuse le cagioni ed i semi della felicità avvenire: la quale tanta sarà, quanto ne' giovani intelletti avrete posto d'ingenuo sapere e di libero conoscimento del vero.

Noi queste cose abbiamo detto giudicando così richiedere il naturale obbligo che l'uomo tiene verso la patria; essendochè elle ci paiono verissime e di grande momento. E sebbene sappiamo non avere forza di autorità le nostre parole, nulladimeno abbiamo voluto, per quanto era in noi, aggiungere animo ai giovani, onorare di alcuna lode i meritevoli, dare qualche utile avvertimento a chi ne abbisogna.

IL RITRATTO

DEL

CONTE GUIDO DE' PEPOLI

SCOLPITO

DA PROPERZIA DE' ROSSI

MEMORIA

ALLA

SIGNORA MARCHIESA LETIZIA PEPOLI

NATA

Principessa Murat

Voi desideraste che io scrivessi alcune parole intorno a quel Marmo, di cui la fortuna è stata, per così dire, due volte cortese alla vostra illustre Famiglia Qualunque sia il mio lavoro, io Ve l'offero a testimonio della devota servitù e della sincera amicizia che a Voi professo: confidardo che sia per essere accetto anche all'oftimo marchese Guido vostro consorte, e poɛ sa un giorno a' Figli vostri, si amabili di bontà e d'ingegno, la mia antica e verace affezione rammentare. E nella grazia vostra mi raccomando.

Bologna, 15 dicembre 1842.

GIOVANNI MARCHETTI

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