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THE BOND STORY. In Roger Bontemps en belle humeur. In the Trésor des récréations. Douay, 1625. 18mo, p. 27. THE BOND STORY. In the Courier Facétieux. Lyon, 1650. 8vo, p. 109.

THE BOND STORY. In the Chasse ennuy. 1645. 18mo, p. 49.

THE BOND STORY. In Doctæ nuga. Gaudensij Jocosi, 1713. p. 23.

THE ROMAN WAGER.

The full text of the extraordinary wager contracted in Rome in 1585 between Paolo Maria Secchi, a Christian. merchant, and Samson Cenada, a Jewish merchant. From Gregorio Leti's Vita di Sisto Quinto, published at Amsterdam in 1698.

"Si era sparsa la voce in Roma che Francesco Drago,, Ammiralio Inglese della Regina Elisabetta, avea preso e sacchegiato la città di San Domenico, nell' Isola Spagniola, dove avea fatto grandissima preda; e questa nuova era prevenuta con particolar lettera al Signor Paolo Maria Secchi; mercante ricco ed auttorevole in Roma, che avea qualche interesse in quelle parti, e come avea in qualche maniera ancora per suo mallevadore un tal Giudeo, Sansone Cenada fattolo chiamare gli fece rapporto dell'aviso. Il Giudeo, di cui vi andava l'interesse à far conoscere falsa tal nuova, si diede a muover ragioni in contrario, e sia, che fosse transportate dalla propria passione, o che veramentesi lasciaste persuadere che falso fosse l'aviso, o che pure a qualsisia prezzo volesse sostenère li suoi sentimenti, basta che si lasciò scappar di bocca la parola :-'Scometto una libra di carne del mio corpo che questo non è vero.', Che per dire il vero sono scomesse che sogliono farse da quei che son duri nel loro sentimento, cioè, Scometto la mia testa ; Scometto una mano, e cose simili.'

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Secchi, ch'era un poco

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fiero o capriccioso, sentendo tal proposta rispose subito, " Ed io scometterò mille scudi contro la vostra libra di carne che questo è vero.' Il Giudéo fù così ostinato e temerario nel suo sentimento, che nel punto istesso, stesa la mano, soggiunse; 'Ne saremo anche una scrittura se vuole'; ed il Secchi, assai umorista, senza più ritardo, in presenza di due testimonii, conchiuse un biglietto, il quale portava, Ch'essendo falsa la nuova che la città di San Domenico nell' Isola Spagniola sia stato presa dal Drago per un tal tempo, che il Signor Paolo Maria Secchi sarà obligato di pagare il Giudèo, Sansone Cenada, mille scudi in contanti di buona moneta; ed al contrario essendo vera, sara permesso al detto Secchi di tagliare con sua propria mano, e con suo coltello ben affiliato, una libra di carne del corpo d'esso Giudèo in quella parte lo stimerà, à proposito, e questo biglietto non solo venne sottoscritto di loro propria mano con doppia copia, ma di più da due testimonii, cioè da un Cristiano, e da un Giudèo, ambidue mercanti di qualche comodo.' La disgrazia per l'Ebrèo volle chi prima di trè mesi si verificò per indubitabile tal presa e sacco di tal città di modo che, tutto afflitto, avendo inteso che ostinamente gettava il Secchi di volergi tagliare una libra di carne, in virtù del compromesso, col scioglere quella parte che il lettore può intendere, e che la modestia non vuol che io nomini, gli fece offrire di pagarli mille scudi, che corrispondeva al prezzo della sua scomessa, mà il Secchi protestò con gran fierezza, e giuramento di voler che dal Giudèo si sodisfacesse all' obligo del biglietto, onde questo, meschino corse al Governatore di Roma, con il disegno di fare obligare il Secchi à contentarsi di ricevere l'equivalente di mille scudi, il Governatore che sapeva molto bene quanto si compiacesse il Papa di dar sentenza egli stesso in cose di tal natura, andò ad informarlo del tutto, a così vennero chiamati ambidue in sua presenza, da cui lettosi il biglietto

dell' obligazione, ed informato della lor bocca più ampiamente delle difficoltà rispose; 'Quando si fanno scomesse bisogna osservale, e Noi intendiamo che da voi sia esattamente osservata la vostra. Pigliate dunque il vostro coltello tagliante, ed in nostra presenza tagliate al Giudeo una libra di carne in quella parte che vi piacerà del suo corpo ma pigliate ben guardia al taglio, perche se ne tagliate una semplice dragma più o meno si darà contro di voi irremisibilmente sentenza di forche, che si prepari dunque il coltello, ed un paro di bilancio per l'esecuzione del tutto.' Nel udir tale sentenza il povero mercante, Secchi cominciò à tremar da capo à piedi, come se gli cominciasse la febbra quartana; e baciando la terra innanzi i piedi del Papa, con amare lagrime negli occhi, faceva conoscere con tali gesti d'esser molto lontano dal pensiere d'una tal' esecuzione; ed, in tanto, interrogato dal Papa di quello resòlvesse di fare, così lagrimente rispose :- Son contento, Padre Santo; nè altro domando che la sola benedizione della Santita vostra, e che si stracci il biglietto.' Rivolto poì al Giudeo gli disse :-E tu, che cosa dice? Sei tù ancora contento?' Rispose l'infelice Giudeo che si stimava felice d'avere ottenuto una così favorevole sentenza, per l' impossibilità di tagliare in cose giusto peso; 'Contentissimo Padre Santo!' Repplicò il Pontefice :'Ma Noi, non siamo contento; nè il nostro Governatore, capo della nostra Giustizia. E da qual legge avete voi imparato di fare scommesse di tal natura? Li sudditi de' Prencipi siano gli uomini che del mondo tutto non hanno che l'uso solo del loro corpo, ma non possono venderlo, nè in tutto, nè in parte, senza espressa licenza del sovrano.'

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Vennero dunque condotti ambidue in prigione, e nel punto istesso ordinò al Governatore di Roma che per dare esempio ad altri di non impegnarsi à così scandalose scomesse, dovesse esercitar contro di loro l'ultimo rigore della

giustizia. Non mancò il Governatore di rappresentarli, che veramente meritavano d'esser condannate ambidue in una emenda di mille scudi ciascuno ed à cui rispose Sisto; 'E non altro? Dunque sarà permesso ad un sudito di disponere della sua vita à suo piacere? Non è forse vero che il Giudeo col permettere che se gli tagli una libra di carne del suo corpo, con un biglietto di sua mano, ha esposto la sua vita alla morte? e questo non è un'essere omicida di se stesso ? Non è forse vero che il Secchi hà commesso un omicidio voluntario nel trattar prima, nel conchiudere poi, e nel voler finalmente eseguire la scomessa di tagliare una libra di carne d'al Giudeo? Che si metterà forse in dubio da voi che tagliandosi la libra di carne d'al Giudeo, che non fosse infallibilmente morto visto il cattivo disegno dell'altro nella natura del luogo che avea designato per il taglio? Dunque ecco due omicidi voluntari, e questi si castigheranno nel nostro Ponteficato con una sola emenda ?'

Rispose a questo il Governatore che il Secchi protestava di non avere avuto pensiero alcuno d'eseguire il fatto, mà solo di far scorno, e paura al Giudeo; e questo ancora testimoniava d'aver fatto tale scomessa perchè non credeva che fosse mai l'altro per venire al fatto. Ripliglio Sisto : 'Ma quelle proteste si sono fatte da che sono state le parli nella nostra presenza, e dal giudice, che vuol dire per timore della giustizia, e qual credito deve darsi ad una tal confessione? Che vadino ambidue alle forche, che li dia la sentenza di morte, e nostra sara poi la cura di quello dovra farsi del resto.'

In somma vennero ambidue sentenziate alla testa, e la sentenza gli venne pronunziata come al solito; la qual cosa messe in iscompiglio, ed in timore la città tutta ancor che nessuno ardisse qualifarcale ingiusta, prima perchè il Secchi aveva parenti molto onorevoli, e ricche, ed il Giudeo era di primi della lor Synagoga, di modo che gli uni, e gli altri

cominciarono à ricorrere con memoriali, e preghiere appresso il Cardinale Montalto, per impenetrare almeno la grazia della vita. Il Pontefice non aveva veramente la voluntà di farli morire, mà solo volea accrescere à tutti del timore, acciò meglio imparassero gli altri a caminar drittamente, che però si lasciò voluntieri persuadere à mutar la sentenza della Testa a quella della Galera; con la liberta ad ogni modo di poterli riscattare anche da questa, mediante lo sborro ciascuno di due mila scudi, da essere applicati all'Hospitale di Ponte Sisto che sua Santita facea fabbricare di nuovo, mà però non prima che avessero la catena nel piede; e così pagato il denaro ebbero la libertà; e questa fù la prima grazia che fece questo Pontefice."

THE ROMAN WAGER.

An English version of the pound of flesh incident in Gregorio Leti's Life of Sixtus V., partly by Ellis Farneworth, the translator of the biography (1754).

It was currently reported in Rome (1585) that Sir Francis Drake, the English admiral, had taken and plundered St. Domingo in Hispaniola, and had, carried off an immense booty. This account had been forwarded in a private letter to Paul Maria Secchi, a rich Roman merchant, who had in those parts property which he had insured. Upon receiving the news he sent for the insurer, Samson Cenada, a Jew, and acquainted him with it. The Jew, whose interest it was to have such a report discredited, gave many reasons why it could not possibly be true, and at last worked himself up into such a passion that he cried, 'I'll lay you a pound of my flesh it is false.' Such kinds of wagers it is known are often proposed by people of strong passions to convince others that are incredulous or obstinate. Nothing is more common than to say, 'I'll lay my life on it,' 'I'll forfeit my right hand,'

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